Insegnante di pianoforte e canto, Maria Francesca Bartolomucci, nata a Cori il 12 Dicembre del 1988 ma residente a Cisterna di Latina, ha fatto della musica la propria professione. Nota al grande pubblico per aver interpretato la parte della protagonista femminile nel musical “Romeo e Giulietta” di Riccardo Cocciante, nonostante la notorietà acquisita si è raccontata ai nostri microfoni con umiltà e sincerità.
Ciao Maria Francesca. Mi permetto di darti del tu vista la tua giovane età. Per te cosa significa la parola “MUSICA”?
Avendo iniziato studiando pianoforte, vedevo la musica come un misto di passione e di sacrificio. Ho scoperto il mio talento canoro più tardi. Così la musica è diventata un’estensione della mia anima ; come un terzo braccio o una terza gamba. Il canto mi ha aiutato a superare il muro rappresentato delle mie insicurezze, che si tramutavano al di fuori in apparente freddezza. La voce è l’unica arma che posseggo per esprimere i miei sentimenti e per trasmetterli al pubblico.
Qual è il rapporto con la tua regione e con Cisterna di Latina?
Pessimo. Ho sempre ritenuto Cisterna di Latina una miniera d’oro di artisti, rappresentato da una grande varietà di giovani amanti della musica e dell’arte in genere. Purtroppo la nostra cittadina, con la sua chiusura mentale, non fa altro che tappare le ali a questi talentuosi ragazzi, costringendoli a trovarsi meriti altrove. Non ho riscontrato questa mancanza in nessuno dei paesi e delle città in cui son stata per motivi di lavoro... con questo faccio riferimento anche ai più piccoli agglomerati urbani.
Cosa ti lasciato nel cuore la tournèe con Cocciante?
Bella domanda. Non l’ho mai ritenuta una esperienza lavorativa, ma di vita. Mi ha dato molto perché grazie ad essa ho avuto la possibilità di aprire i miei orizzonti. Penso ai posti che ho visto e alle belle persone che ho conosciuto. Gente che sa apprezzare ciò che fai e ti ripaga con una gratitudine immane. Comprendevano lo sforzo che un’artista fa per trasmettere l’amore per il proprio mestiere. Loro capivano e ti ringraziavano. In conclusione, per rispondere alla tua domanda: la cosa più bella che questa tournèe mi ha lasciato è la gratitudine delle persone.
In che rapporto eri con lui? Siete rimasti in contatto?
Purtroppo non siamo rimasti molto in contatto. Anche se, ancora oggi, se capita di incontrarci, ci salutiamo sempre con un grande abbraccio. Si tratta di una persona squisita e di grande umiltà, nonostante la sua notorietà e il suo essere davvero un grande artista. Ricordo ancora come cercava di passare del tempo con tutte le persone del cast. Lo stimo perché ha fatto della scrittura la sua estensione. Ho avuto l’occasione di sentirlo al pianoforte e diventa un gigante di due metri.
Parlami dei tuoi studi.
La mia prima registrazione di canto risale all’età di 3 anni. All’età di 6 anni ho visto mio fratello studiare pianoforte, così iniziai a prendere lezioni da un’ insegnante privata. Ho scoperto il canto all’età di 13 anni e da quel momento non ho mai smesso di cantare. Ricordo ancora quando piangevo perché non riuscivo ad arrivare alle note più alte! Ho iniziato a dare esami da privatista al conservatorio all’età di 14 anni: un percorso di studi impegnativo che concluderò presto perché tra un mese darò l’ultimo esame. La mia vera voce, però, è venuta fuori soltanto all’età di 16 anni. Sentivo le note venir fuori da sole e le mie capacità canore migliorare giorno dopo giorno.
Oggi come riempi le tue giornate?
Continuo a fare della musica la mia vita: insegno piano e canto insieme alla mia vecchia insegnante Vittoria Baccari: una persona splendida insieme alla quale ho avviato dei “Laboratori All’Infanzia” all’asilo, dove insegnamo la musica ai bambini come un gioco. Inoltre, faccio molte serate cercando sempre di trasmettere la mia passione al pubblico. Nonostante tutti questi impegni trovo il tempo per studiare al Dams, dove faccio “Lettere e Filosofia con indirizzo Musica”. Infine, continuo a studiare canto ogni giorno.
Con quale tipo di musica preferisci esibirti?
Preferisco cantare canzoni molto melodiche e lente perché mi danno la possibilità di estendere le mie corde al meglio e di trasmettere le mie emozioni. Anche se stò cercando di scoprire la mia voce anche in altri generi musicali.
Un ultima domanda prima di lasciarti ai tuoi impegni. Hai progetti in cantiere?
Finiti gli studi di pianoforte, vorrei aprire una scuola a Cisterna che faccia studiare la musica come una vera e propria passione e non in maniera accademica. Vorrei, inoltre, fare altri musical per avere la possibilità di impersonare nuovi personaggi.