È necessario fermarsi per riflettere un momento del proprio percorso
musicale. Tempo fa ho parlato di questo argomento con altri musicisti: dove
vogliamo arrivare? Serve davvero tutto questo studio del proprio strumento?
Bisogna davverso sforzarsi di apparire perfetti? Forse no. Forse bisognerebbe
soltanto cercare la propria via, il proprio gusto, quello che solo tu puoi
avere perchè è lo specchio della tua personalità e del tuo modo di vedere il
mondo. Quando si mette su una band si deve guardare a questo concetto, suonare
col cuore quello che si sa fare. Seguire le dita delle mani più del metodo
didattico stesso.
Ho studiato tanto, forse troppo, il mio strumento. Nonostante
avrei ancora tantissimo da studiare ho deciso di fermarmi e sviluppare il mio
approccio. L'impatto con le corde, la costruzione di un buon arrangiamento e la
creazione del proprio stile.
Non sono obbiettivi facili da raggiungere... ma questo percorso
sprona l'artista a cercare l'arte. Non si può soltanto eseguire un brano... ciò
che rende speciale un musicista è la sua diversità dagli altri. Tanto è
impossibile eguagliare gli originali. Meglio essere se stessi e sperare di
piacere per quello che diamo con i nostri mezzi.
4 commenti:
hai perfettamente ragione fratello. Segui la "forza" Luke ! Se si ha qualche cosa da "dire" in campo musicale , bisogna "dirlo"!
Grandeeeee Maurizioooooooooooo
è giusto, ma secondo me solo in parte. La tecnica è un mezzo: alla fine le mani sullo strumento vanno anche sapute mettere. Anche gli scrittori devono saper leggere e scrivere altrimenti non possono esprimere il loro pensiero. Quando la tecnica diventa il fine ultimo della musica la musica stessa muore. Quindi non sono completamente d'accordo con la tua affermazione, ma neppure in disaccordo.
Simone T.
Certamente bisogna raggiungere una media preparazione per portare avanti il discorso artistico. Questo non lo metto in dubbio...
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