Ciao Alessio. Ascoltando il tuo album "Vendesi o Cercasi" e leggendo tra le righe del tuo sito web "www.alessiopistilli.it" si evince una certa critica verso la società odierna, troppo asservita al Dio denaro. Puoi spiegarci meglio la tua opinione a tal riguardo?
Innanzitutto
un saluto agli amici di “Portale Musicale” e un grazie particolare a Simone
Sciarresi per questo suo prezioso interesse nei confronti della mia musica. La
mia opinione riguardo il concetto del disco “Vendesi o Cercasi?” nasce da
un’attenta osservazione nei confronti della nostra società che veicola sempre
più le proprie scelte verso uno stile di vita totalmente dipendente al denaro. Denaro
inteso non più come semplice banconota di scambio, come valore etico-morale e
socio-culturale nella vita di un essere umano, ma attributo di potere e ricchezza, di limite
e dipendenza. Una dipendenza che rapisce e isola allo stesso tempo. Una
dipendenza su cui istituire ricatti, decadenze e lotte per “resistere” e non
più per “esistere”. Tutto è in vendita e tutto si cerca…la tecnologia, poi, ci
velocizza gli affari! La mia non è una critica, ma una provocazione: avete mai
pensato al denaro come mezzo e non come fine?
I tuoi brani parlano anche di amore,
amicizia, passione, lealtà e ricerca della verità. Scrivi canzoni basandoti
sulle tue esperienze? Se si, quant'è importante per un artista la capacità di
parlare di se per condividere le proprie emozioni?
Come la maggior parte delle persone che operano nell’ambito artistico,
scrivo fermando sul foglio non solo le mie esperienze, ma anche impressioni che
mi arrivano dall’esterno. La cosa importante è rendere la canzone universale,
fare in modo che ognuno ci si riconosca…aldilà del mezzo, sia esso poetico o
popolare. Parlare di sé è importante, ma solo se lo si fa con onestà. La Verità
è un sentimento che arriva al cuore di tutti!
Dal disco si
intuiscono le tue influenze musicali, sicuramente provenienti dalla canzone
d'autore italiana. Quali sono gli artisti che di più hanno segnato la tua
crescita musicale e/o artistica?
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Nel
disco non ci sono solo influenze provenienti dalla canzone d’autore italiana.
Certamente parto da questa, ma mi hanno accompagnato soprattutto nel lavoro
degli arrangiamenti band come i Pink Floyd, i Coldplay, Dave Matthews Band,
Damien Rice. Quanto agli italiani, sul mio tavolo non manca mai Fabrizio De
Andrè, Francesco De Gregori, Vinicio Capossela, Niccolò Fabi, Daniele
Silvestri, Pino Marino e anche i “nuovi arrivati” come Dente, Brunori, i
Nobraino.
Quali sono le
esperienze musicali che ricordi con più gioia?
La mia gioia è legata a ogni
singolo momento della mia vita. Anch’io “quand’ero
piccolo mi innamoravo di tutto” e continuo ad innamorarmi! In questi miei
trentanni ho avuto modo di vivere esperienze indimenticabili girando tra
concorsi e concerti, tra vittorie e sconfitte, tra collaborazioni e semplici
esperimenti. Tra le ultime cito l’incontro con i miei musicisti, la
condivisione dei palchi, il premio “Roccalling Festival”, il C.E.T. (Centro
Europeo Tuscolano) del maestro Mogol, i miei amici che mi seguono e che mi
inseguono!
Cosa ne pensi del
festival di Sanremo e dei talent show come Amici o X-Factor?
Penso
che siano esperienze da fare per una crescita artistica, ma con la giusta dose
di consapevolezza, spensieratezza ed umiltà. Naturalmente non mi riferisco solo
ai giovani che si avvicinano ai Talent, ma anche ai Talent che si presentano a
loro.
Progetti in cantiere?
Progetti
in cantiere? Beh, sicuramente un nuovo disco, che viaggi parallelo con la mia
pittura…un nuovo video e ancora tanta e tanta musica!!! A presto, anzi
prestissimo.
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