domenica 3 marzo 2013

Amplificatori, pedali, chitarre

Amplificatori, pedali, chitarre
La scelta dell'effettistica per i chitarristi mi ha sempre incuriosito. Quali sono i migliori pedali da usare? E il miglior amplificatore? Esiste una chitarra perfetta? La risposta a queste tre domande è... no! Ognuno di noi ha un particolare gusto e tocco. Non è la strumentazione che abbiamo a darci il nostro suono. Il timbro di una chitarra elettrica viene soprattutto dalle mani. In un recente seminario, Luca Colombo consiglia di suonare la chitarra elettrica "muta", cioè ad amplificatore spento. Solo così possiamo renderci conto di quello che è effettivamente il nostro timbro. Dopo averlo scoperto... cominciamo a costruire il nostro suono partendo dall'amplificatore.

In mercato ci sono tantissimi amplificatori, valvolari e non. La cosa importante è quella di sceglierlo basandosi sulla qualità del pulito. Di solito gli ampli hanno diversi canali: un pulito, un crunch e un distorto. Non è tanto importante che un amplificatore abbia una gran distorto... perchè, attraverso l'ausilio di vari pedalini, lo possiamo cambiare per ottenere quel sound che cerchiamo.

Passiamo adesso ai pedali. La cosa più sbagliata che possiamo fare è comprare effetti per chitarra molto economici. In passato ho usato tanti pedalini da quattro soldi che, dopo qualche mese, ero costretto a cambiare (con l'amaro risultato di prosciugare il portafoglio). Molto meglio, invece, mettere i soldi da parte e aspettare la possibilità di comprarci quelli che poi saranno i nostri pedali a vita. Insomma: spendere di più prima, per spendere meno poi.

Evitate di alimentare i pedali con le batterie perchè durano davvero troppo poco. Si può risolvere questo problema comprando un accordatore Boss o un Flight Case (si pronuncia così?). Io ho optato per la seconda possibilità e mi sono sempre trovato bene. Si tratta di un tappetino dove poter incollare i nostri pedali alimentandoli in appositi spazi, che possiamo chiudere in una vera e propria valigia in grado di riparare i nostri effetti da eventuali urti che li rovinerebbero.

Per la scelta dei pedali credo che ogni chitarrista dovrebbe avere almeno tre suoni distinti: un pulito, un crunch e un distorto. La scelta della lunghezza della nostra pedaliera dipende dal genere che facciamo con la nostra band. I vari session man hanno lunghe pedaliere perchè sono costretti a suonare un pò di tutto e hanno bisogno di tanti suoni. Ma, in genere, meno pedali si hanno e meglio è! È importante evitare dispersioni di segnale dal nostro amplificatore.

Per esempio, per risparmiare un pedale, ho sempre evitato l'uso di un overdrive per ottenere un crunch. Se si usa una Stratocaster è facile ottenerlo abbassando lievemente il volume della chitarra stessa. Il risultato non sarà una diminuzione del suono in uscita... ma un cambiamento del nostro sound... avvicinandolo verso suoni più "cranciosi". Per far questo bisogna innanzitutto attivare il nostro distorsore. Così, con un solo pedale, abbiamo già ottenuto i tre suoni base.

Altrimenti vi conviene comprare un overdrive e un distorsore.


Per gli effetti: la maggior parte degli amplificatori ha alcuni effetti già inseriti. Io, nel mio, inserisco soltanto un pò di riverbero al fine di dare colore e "allungare" il suono. Poi, di effetti a pedale ce ne sono tanti: deelay, chorus, compressori vari, booster, wah wah, ecc. La scelta di quale di questi comprare dipende dal genere che si suona. Nella mia pedaliera non potranno mai mancare un wah wah, un delay e un booster. Li trovo necessari per quello che faccio... ma anche questa è una questione di opinioni.

Un altro argomento chiave è l'ordine con il quale colleghiamo i nostri pedali. La scuola insegna che nella catena ci vanno wah wah, distorsore, effetti tipo compressione ed equalizzazione e, per finire, effetti che modulino pitch e tipologia di suono, come flanger, chorus, delay e quant'altro. La scelta della chitarra, invece, dipende dal nostro gusto. Non esiste una chitarra migliore di un'altra. Dipende dal nostro modo di suonare e dal genere che vogliamo fare.

Tutto questo è il risultato di anni di ricerca, nel tentativo di raggiungere un buon suono. Magari voi queste cose già le sapevate... ma valeva la pena condividere quello che avevo imparato nella speranza di non far cadere nessun altro nei miei stessi sbagli.

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